Apr 10, 2014 AUTHOR: emy
Fuori Fuori / Emy Petrini & Beatrice Speranza
fotografia+design+floral design

13.04 / 27.04. 2014
Palazzo Pfanner
via degli Asili 33, Lucca

Open Pfanner presenta il 13 aprile la mostra Fuori Fuori di Beatrice Speranza e Emy Petrini che continuerà fino al 27 di aprile, con apertura tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00 con orario continuato.

Fuori Fuori mette in scena l’esito di sperimentazioni artistiche diverse che partano da una ricerca interiore. “Opere che non vogliono dare risposte o certezze, ma imporre quesiti, richiamare l’attenzione e invitare l’uomo ad interrogarsi sulla sua natura, sul presente, esortandolo a mettersi in gioco.”

Nel 2009 l’incontro tra Beatrice Speranza fotografa e Emy Petrini, floral designer: è l’avvio di un sodalizio artistico e emozionale, che porta le due artiste a collaborare nell’ideazione e realizzazione di grandi installazioni capaci di unire natura, design e fotografia, nel tentativo di cogliere quella dimensione onirica e immaginifica che può generarsi solo dall’osservazione del mondo reale …

Nel progetto Presenze di Beatrice Speranza, il ricamo trova nuova espressione e spazio nelle fotografie: nasce da una ricerca di attenzione, da un desiderio di rivelare piccole presenze nascoste, di rivivere quella magia dei gesti silenziosi che si svolgevano nella camera oscura.

 

EmyPetini_FuoriFuori5

 

Le Dejeuner sur l’herbe
VIAGGIO A PALAZZO PFANNER
a cura di Tiziana Tommei

Pochi passi tra vicoli labirintici e brulicanti, per ritrovarsi, come il personaggio di un cartoon disneyano, in uno luogo che somiglia a quello che immaginiamo essere il paese delle meraviglie: Palazzo Pfanner. Il luogo e la sua storia sono un unicum. Un palazzo con giardino barocco – attribuito al genio di Filippo Juvarra – che sorge tra il tracciato urbano medievale e le mura cinquecentesche. Era il 1846: Felix Pfanner, fabbricatore austriaco di birra, arriva in città per volere del Duca di Lucca, Carlo Ludovico di Borbone, e prende in affitto le cantine e il giardino del palazzo, al tempo proprietà della famiglia Controni. In poco tempo, grazie ai proventi della sua attività, acquista l’intera struttura, che prende il suo nome, divenendo sede dello storico birrificio. Oggi la residenza é dimora della famiglia Pfanner e sede di eventi. L’evento “Open Palazzo Pfanner” è una sorta di aristocratico Déjeuner sur l’herbe, arricchito da una mostra: “Fuori fuori”. Si entra eccezionalmente dal lato delle mura e si è subito dentro l’elegante limonaia, per poi attraversare il giardino e infine approdare al palazzo. L’effetto è strabiliante. Un’esplosione di arte, vita e cultura: musica jazz, design e fotografia. Tutto perfettamente fuso a determinare un’atmosfera veramente magica e fuori dall’ordinario. Cammini nel giardino e t’imbatti in un’architettura fatta di elementi naturali: rami di cornus e salice a formare un “Vulcano” di 3 metri di altezza e 2 di diametro. Emy Petrini è la sua artefice. Floral designer, capace di creare scenografiche ed emozionali installazioni scultoree per mezzo di componenti tratte dalla natura. Fiori, arbusti, foglie e materiali vegetali sono l’alfabeto della sua arte, che si nutre di esperienze diverse – dalla botanica alla scenografia, dal design all’ingegneria – per ideare e realizzare macchine teatrali più incredibilmente barocche della stessa location che per questa occasione le accoglie. Singolare è questa congiunzione: il nesso tra la ricerca dello stupore tipica seicentesca, propria della realtà di Palazzo Pfanner, e l’impatto scenico sorprendente delle opere di questa artista del nostro tempo. Le intersezioni vegetali sono studiate e proposte anche attraverso le immagini fotografiche di Beatrice Speranza. Fotografa e designer,che in “Presenze” giunge a forare la fotografia per donargli nuova presenza, attraverso un fare lento e ponderato, che le permette di rivivere i ritmi della camera oscura. Così il filo diviene forma, e propone nuove realtà, più complesse, profonde e intime. Accanto al filo la luce: entrambe le artiste giocano con le lampadine e le propongono in dimensioni e assemblate a materiali eterogenei: legno di olivo (“Tre passi”), rami di potature di salice, cornus e olivo (“Penelope”) e tubi di gomma, fili elettrici e porta lampade (“Shower”). Quello che più colpisce però è altro. Due foto, enormi, una in bianco e nero, l’altra a colori. Due interpretazioni in fotografia di due opere di flower design, “Il volatore” e “Il nido”. Beatrice Speranza guarda e rappresenta i lavori dell’altra ‘metà della mela’, Emy Petrini. Il cerchio si chiude, perfettamente. Tutto è al suo posto, secondo un ordine che è dato da un percorso artistico, creativo e di vita, che sottende due personalità diverse, forti, definite, ma al tempo stesso capaci di unirsi in qualcosa di unico, coerente e inconfondibile. Cosa deve indurre in riflessione? La forza di un’unione tra arti diverse, l’intelligenza e la capacità di portare avanti ciascuna il proprio percorso, riuscendo ad intersecarlo e ad arricchirlo con la conoscenza dell’opera dell’altra. Uno scambio che, ci auguriamo, possa essere sempre più acceso inconfondibile.

 

EmyPetini_FuoriFuori2EmyPetini_FuoriFuori4EmyPetini_FuoriFuori6EmyPetini_FuoriFuori8